Stupore e diversità, sono queste le due parole che mi vengono sempre in mente quando penso, visito e scrivo Palermo.
Romana e normanna, bizantina e araba, borbona e spagnola. Mille e più genti e popoli sono passati da qui conquistando, invadendo, distruggendo, ergendo e tutti alla loro dipartita hanno lasciato un pezzettino della loro anima e della loro storia. Il risultato? Una città caleidoscopica che stupisce e spiazza con la sua varietà di arte, storia, cultura, religione che, unite da un’invisibile filo conduttore, si amalgamano nella diversità e generano bellezza. A Palermo, nel giro di pochi metri, si passa dalla maestosità e opulenza del Teatro Massimo ai vicoli sgangherati e veraci del Capo, si entra nell’antico mercato della Vucciria e dietro l’angolo sorge la rinascimentale e splendida fontana Pretoria. Vado spesso a Palermo e, sebbene ormai conosca la città piuttosto bene, di tanto in tanto mi piace ritornare in alcuni luoghi che mi fanno respirare l’essenza e il fascino di questo calderone urbano. Il centro storico è grande, contorto e perfetto per perdersi, ma i vostri piedi rimangono l’opzione migliore per addentrarsi nel cuore della città.
Cominciate la vostra esplorazione con una tappa classica, ma obbligata: la Cattedrale. Non sono un fan di chiese e affini, ma questo edificio è semplicemente stupendo e ogni volta che ci passo mi devo fermare e stropicciarmi un po’ gli occhi. Rilassatevi nel suo giardino e poi camminate per pochi minuti verso il Palazzo dei Normanni dove si nasconde la bizantinissima e opulenta Cappella Palatina con i suoi mosaici che fanno invidia a quelli di Ravenna. Ritornate sui vostri passi e dirigetevi verso il mercato del Capo. In pochi minuti vi sembrerà di aver cambiato non città, ma continente.
Se questo posto vi piace tanto quanto piace a me, non perdetevi Ballarò e il suo mercato, una versione ancora più grande, caotica e colorata della vita di strada e di quartiere di Palermo. Qui i vicoli sono stretti, i balconi delle case quasi si accarezzano, i motorini si infilano tra la folla di gente e i palermitani stessi stentano a capire il dialetto stretto che qui è la lingua ufficiale. Tornate sulla via Vittorio Emanuele, direttrice principale del centro e scendete verso il mare il cui blu si intravede all’orizzonte. Fate un veloce stop alla Vucciria, e per un euro bevetevi un bianchino alla Taverna Azzurra cercando di immaginare come era una volta il più vivace mercato di Palermo, che oggi ha mantenuto il suo “sgarruppo” e si è riciclato come zona per la movida notturna. Da qui puntate verso sud e ri-infilatevi tra le stradine e vicoli del centro dove, dopo una serie di piazzette deliziose e scorci caratteristici arrivate prima alla Chiesa della Magione e poi a Santa Maria dello Spasimo, un complesso affascinante del 1500 dalle mille anime e storie, oggi sede di un teatro e di una scuola di musica nel cuore del quartiere arabo della Kalsa uno dei più vecchi e caratteristici di Palermo.
Per completare il vostro itinerario ripiegate verso il mare, fate tappa al Bar Touring che vizia i palermitani e “appanza” i turisti con le sue arancine bomba, di nome e di fatto. Smaltite i postumi di questa ingordigia culinaria nell’orto botanico che sorge proprio davanti a voi e poi costeggiate il lungo mare, il “Foro Italico”, e salite sulle mura delle Cattive per compiere quella che era chiamata Passeggiata delle Cattive. Dal latino “prigioniere”, termine che in siciliano significava anche vedove, erano le donne che avevano perso il marito. Prigioniere del dolore si isolavano dal resto della città e delle persone che camminavano in centro e venivano qui a smaltire il loro lutto. La vostra di passeggiata è durata a lungo e sarete stanchi. Finite il vostro giro nella maestosa piazza Marina e fermatevi nel suo spettacolare giardino dove Ficus secolari ristorano con la loro ombra intensa e stupiscono con le loro radici dalle forme surreali e dalle dimensioni incredibili. Palermo continua con il Santuario di Santa Rosalia, le catacombe dei Cappuccini, il castello della Zisa e con altre mille perle e meraviglie. Oggi vi ho portato nel suo centro, anima e cuore pulsante di una città che non stanca mai e che non smette di ammaliare con il suo fascino sorprendente.
«Tra dieci giorni, se non hai niente in contrario, potremmo andare a Palermo» le disse. «Preferisco Ginevra» rispose lei. Stava in piedi davanti al cavalletto ed esaminava una tela iniziata. «Come puoi vivere senza visitare Palermo?». Così scrisse il famosissimo scrittore Milan Kundera ne L’insostenibile leggerezza dell’essere, uno dei suoi più celebri romanzi. Quindi cosa aspettate? Non si può vivere senza conoscere questa incantevole città, ecco perché visitare Palermo. Fatevi un favore e avventuratevi prima che potete alla scoperta di una delle capitali Italiane della cultura.
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ECCO I MOTIVI PER SCEGLIERE PALERMO per una vacanza di minimo 3 giorni, “Magari sfruttando il ponte di Ognissanti” Se deciderai di trascorrere a Palermo le vacanze sei nella città giusta perché offre veramente di tutto:
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1 Il Barocco grandioso di Casa Professa
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2 Assistere a una prima al Teatro Massimo
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3 Opera dei Pupi – Patrimonio UNESCO
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4 Duomo e Chiostro di Monreale
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5 Palermo – Emotional Tour
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6 Cappella Palatina, giusto per sapere cos’era la ricchezza
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7 Palermo: Street food tours